LA PIETRA CON IL ROSSO SANGUE DELLA PRINCIPESSA TEODOLINDA
– Angomer Innaig –
Questa è la triste storia
della bella e giovane Principessa Teodolinda
che alla Regina Madre disobbedì…
E del cattivo Lodovico
che senza lavorare
monete d’oro voleva…
Seicento anni fa, secondo antichi documenti trovati in un vecchio archivio, a Valbusaga esisteva un castello dove, nei mesi caldi, abitavano il Re, la Regina Madre e la giovane Principessa Teodolinda di 12 anni. Del castello sono ancora visibili alcuni ruderi ormai in rovina.
Nel paesino abitavano un gruppo di ragazzi che di notte scappavano dalle loro case per andare a sporcare i muri e a rompere quello che trovavano, facendo disperare tutti.
Questi ragazzi avevano un capo, il più cattivo di tutti, che spingeva gli altri a fare cose malvagie e crudeli. Si chiamava Lodovico, aveva 19 anni, non gli piaceva lavorare ma amava bere vino, birra e fumare molto.
Nel pomeriggio, dopo aver finito i compiti, la Principessa Teodolinda aveva il permesso della Regina Madre di passeggiare tra le case accompagnata dalla sua damigella Berenice.
Lodovico, che era molto invidioso della principessa perché era ricca e bella, un giorno la incontrò e le disse che la voleva accompagnare a bere la pura e dolce acqua della sorgente di Gran Burrone. Teodolinda sapeva che la Regina Madre, non le permetteva di andare in giro con quei cattivi ragazzi, ma la Principessa era molto curiosa e voleva gustare quella dolce acqua di cui aveva sentito parlare.
Allora un giorno, dopo cena, al tramonto del sole, disobbedendo ai genitori, Teodolinda fuggì di nascosto da una finestra del castello e andò da Lodovico chiedendogli di accompagnarla ad assaggiare la dolce acqua della sorgente. Lodovico chiamò gli altri ragazzi e andarono con la Principessa giù per il pericoloso sentiero di Gran Burrone. Superate le tane delle volpi, Lodovico disse alla Principessa che, per farle bere l’acqua, voleva trenta monete d’oro… Altrimenti l’avrebbero abbandonata da sola, di notte, nel burrone!
Teodolinda disse che non aveva monete. Invece di crederle i cattivi ragazzi cominciarono a dirle brutte parole. Vedendo che le cose si mettevano male la Principessa cercò di fuggire risalendo di corsa il sentiero ma Lodovico, con una forte spinta, la gettò a terra. Cadendo, Teodolinda batté violentemente il capo contro una bianca pietra e morì sul colpo! Il suo sangue subito bagnò di rosso la bianca pietra… I ragazzi si spaventarono e scapparono lasciando la Principessa morta nel bosco ormai oscuro. Vennero allora tantissime lucciole che si posarono su di lei.
La notte stessa, quando i cattivi ragazzi confessarono, Teodolinda venne facilmente ritrovata perché tutta luminosa, infatti era ancora custodita dalle lucciole. Le guardie del Re misero i cattivi ragazzi in prigione e Lodovico fu condannato a morte per aver ucciso la Principessa Teodolinda.
Ancora oggi, dopo seicento anni, quella bianca pietra porta in sé il sangue della Principessa Teodolinda e, quando la si bagna con l’acqua della sorgente di Gran Burrone, quel sangue diventa rosso come se fosse stato appena versato.